Denominazioni
Il Chianti DOCG, simbolo della vitivinicoltura italiana
Il Chianti ,una delle più rinomate zone di vinicole italiane è situato nella parte centrale della Toscana. L’origine del nome Chianti è stata oggetto di molte interpretazioni una delle quali lo collega a popolazioni etrusche (Clante) che popolavano questi territori in tempi antichi e di cui si ritrovano ancora vestigia tra i filari, i fiumi, i boschi e le colline che arricchiscono questo splendido paesaggio.
Il Chianti originariamente si identificava in una piccola area con confini indefiniti al centro di quello che oggi è il Chianti Classico. Di qui partì l’uso del nome Chianti per identificare un vino con leparticolari caratteristiche che tutti conosciamo.
I primi documenti che parlano di vino Chianti risalgono al XIII secolo. In seguitol’ uso del nome Chianti si estese gradualmente ad aree circostanti che furono oggetto di varie successive delimitazioni, fino ad arrivare al 1932 quando il Governo Italiano affidò a una specifica commissione il compito di definire ufficialmente la zona di produzione del Vino Chianti.
Vennero identificate varie sottozone: Classico, la zona centrale di più antica tradizione, Colli Fiorentini, Colli Aretini, Colline Pisane, Colli Senesi, Montalbano e Rùfina e successivamente Montespertoli e Montalbano.
Il vino di Firenze: il Chianti Colli Fiorentini Docg
Sono le dolci colline che abbracciano a Sud Est e Sud Ovest la città di Firenze la cornice nella quale nasce la Sottozona del Chianti più legata alla storia della città stessa: il Chianti Colli Fiorentini, la zona dove fin dai tempi antichi si produceva il vino cheveniva chiamato “vermiglio” o “vinumflorentinum.
E’ una fascia di colline con quota fra 150 e 450 metri e terreni con prevalenza di alberese e galestro. I suoi vigneti si distendono tra ville signorili e castelli medioevali, testimoni di un passato che ha reso le colline fiorentine silenziose protagoniste, per prossimità, dello sviluppo della viticoltura e del commercio di vino nella città del giglio. Molte antiche e nobili famiglie fiorentine, tra cui i Guicciardini, hanno contribuito allo sviluppo dei colli fiorentini grazie allacura dedicata alle loro proprietà agricole. Una storia caratterizzata dal lavoro e l’amore di chi l’ha abitata e coltivata fin dai tempi lontani.
La Docg Chianti Colli Fiorentini, riconosciuta nel 1932, è regolamentata da un disciplinare di produzione più restrittivo rispetto al Chianti senza denominazione aggiuntiva. Nel 1994 per tutelare e valorizzare la sottozona Chianti Colli Fiorentini nasce l’omonimo Consorzio. Il suo marchio distintivo è il leone simbolo di Firenze sul pennone della torre di Palazzo Vecchio. Caratteristica peculiare del Chianti Colli Fiorentini Docg è la sua piacevole bevibilità, freschezza e adattabilità in abbinamento col cibo unita ad una struttura particolarmente elegante e fine.
Alle origini della Toscana: il Chianti Classico Docg
La storia del Chianti Classico affonda le sue origini nel lontano Medioevo. In quel periodo, la Repubblica Fiorentina istituì un’alleanza militare per regolare controllare ed amministrare gli attuali territori di zona di produzione del Chianti classico.
L’effige della Lega del Chianti era un Gallo Nero, attuale segno distintivo dei vini Chianti Classico. L’origine del Gallo Nero è legato ad un’antica leggenda. La storia narra che nel periodo medievale, quando le repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra, il territorio del Chianti fosse oggetto di sanguinose battaglie. Per porre fine alle dispute e stabilire un confine, venne indetta una sfida: si convenne di far partire dalle due città altrettanti cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale di partenza sarebbe stato il canto di un gallo. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini uno nero, che tennero chiuso in una gabbia angustae buia, quasi a digiuno per alcuni giorni.
Il giorno della partenza, non appena fu liberato dalla gabbiail gallo nero, esasperato, cominciò a cantare vigorosamente molto prima del sorgere del sole. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire prima del suo sfidante accumulando un notevole vantaggio. Il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri e incontrò ben presto il cavaliere fiorentino. Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina. Oggi il Chianti Classico rappresenta il vino simbolo della viticoltura Toscana.
Il Sangiovese, che deve essere presente al minimo per l’80% nei vini Chianti Classico, assoluto protagonista nella sua antica formula, presenta un carattere profondo, deciso, complesso.
La Maremma e Morellino Di Scansano DOCG
Si hanno tracce del termine “morellino” fin dal 1700, quando alcuni viticoltori di Scansano, cittadina sulla collina dell’entroterra maremmano, iniziarono identificare il loro vino con questo nome. Secondo la tradizione i “morelli”, i cavalli dal mantello scuro erano assai diffusi in Maremma.
L’ intensità del colore del manto ed il vigore e di questi cavalli, ricordano il colore e la personalità del vino prodotto in queste zone. I numerosi ritrovamenti archeologici risalenti al periodo etrusco, rinvenuti nelle zone di Scansano dimostrano come la produzione della vite fosse importante già dai tempi antichi. Scansano divenne un centro importantenell’ ottocento quando gli uffici amministrativi della provincia di Grosseto venivano trasferiti sull’ altura di Scansano per sfuggire malaria, malattia al tempo molto diffusa in quell’area.
Questo segno’ anche l’ inizio della diversificazione vitivinicola di una economia fino ad allora tradizionalmente agropastorale. Un altro periodo importante è stato verso la fine del secondo millennio quando cospicui investimenti vennero attratti dal potenziale vitivinicolo della zona. Il paesaggio, tipico maremmano, si snoda su un terreno di rara bellezza con vigneti che si intersecano tra muri a secco ,sieponali , corsi d’ acqua, in una natura incontaminata.
E’ stato un percorso decisamente orientato verso la qualità, che ha avuto nel 1978 il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata (DOC), poi coronata nel 2007 dalla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
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